Gli albanesi e le lingue straniere: un processo multiculturale!

  • 27 Febbraio 2019

“Se parli tre lingue sei trilingue. Se parli due lingue sei bilingue. Se parli una sola lingua rischi di restare per sempre fuori dal mondo del lavoro. Un uomo che parla una lingua vale un uomo; un uomo che parla due lingue vale due uomini; un uomo che ne parla tre vale tutta l’umanità. Imparate una nuova lingua e avrete una nuova anima”, - queste sono alcune citazioni che ci capita di leggere nel web quando vogliamo iniziare a studiare una lingua straniera.

Oggigiorno studiare una lingua straniera è diventata una necessità che ci permette di inserirci nel mondo del lavoro e di studiare all'estero. Senza la sua conoscenza è oramai impossibile dare una spinta alla nostra carriera, e soprattutto sarebbe improponibile essere assunti, nel mondo globalizzato in cui viviamo, presso una ambasciata o semplicemente come cameriere o dipendente presso una multinazionale; ed in ogni caso, l'Albania si pone nei primi posti per quanto riguarda lo studio delle  lingue straniere.

Ma proviamo ad analizzare i vari fattori che spingono la popolazione albanese ad apprendere così facilmente e velocemente le lingue straniere. Prima di tutto concorrono sia i fattori esterni o socio-culturali sia quelli interni o età anagrafica e motivazioni personali dell’individuo.

Inoltre - e non meno importante -, la nostra lingua madre (l’albanese), possiede una grammatical ed un alfabeto con una struttura fonologica che facilita la pronuncia di altre lingue.

Il nostro popolo durante gli anni del comunismo non aveva la possibilità economica o alcuna motivazione per studiare altre lingue ad eccezione di quella russa. Alcuni mi hanno raccontato di avere studiato di nascosto o di avere seguito le trasmissioni televisive italiane (e non solo) che arrivavano tramite il segnale delle antenne paraboliche.

La svolta decisiva è arrivata negli anni ’90 del secolo scorso, quando la lingua italiana è entrata nelle nostre scuole perché prevista dai nostril programmi ministeriali, ovviamente preceduti da accordi bilaterali tra Albania e Italia. Alcune scuole hanno scelto l’inglese come prima lingua straniera, seguita da quella francese ed italiana. Nell’anno scolastico 2016/2017 sono state 84 le scuole che hanno inserito nei loro programmi scolastici lo studio della lingua italiana, di cui 21 a Tirana e le rimanenti dislocate in tutto il resto del Paese. Attualmente in Albania  la lingua italiana è diventata “la lingua del commercio”, essendo l'Italia il nostro principale partner commerciale e culturale.

Nel contempo anche l’Italia è diventato il primo stato dell’Unione Europea ad avere ospitato migliaia di studenti albanesi dislocati nelle zone del sud e del nord Italia. Successivamente, terminate gli studi, molti giovani laureati hanno preferito ritornare in  Albania per perfezionare il processo educativo interculturale e di innovazione socio-economica, inserendosi nei vari settori della vita sociale, economica e culturale.

Finora il progetto multiculturale ha avuto riflessi positivi nel processo costitutivo di una società albanese moderna e aperta, che pone il “paese delle aquile” ad elevati standard, simili a molti paesi europei e di oltreoceano.

                                                                                                                                                                                              Alkest Shehu